Il progetto Microcredito vuol essere uno strumento di aiuto per tutte le donne che vogliono "ripartire da sé" ovvero dalla possibilità di creare una propria impresa, senza dover fornire garanzie reali alla banca, o chiedere aiuto alla famiglia, sia un genitore o il proprio marito/compagno. Per le donne sembra essere sempre più complicato inserirsi nel mondo dell’impiego e, addirittura in presenza di un’idea imprenditoriale innovativa e vincente, non mancano quasi mai gli intoppi nell’individuazione dei capitali con cui sostenere l’avvio e lo sviluppo di un’attività. Ma esistono prestiti per donne, pensati proprio per intervenire in queste circostanze, per superare gli ostacoli che si frappongono fra gentil sesso e lavoro. Il microcredito può risolvere il problema dell'accesso al credito che da sempre penalizza le donne più degli uomini: tassi d'interesse maggiori, importi accordati inferiori e soprattutto maggiore richiesta di garanzie. Questo nuovo strumento pensato in Italia per far ripartire l'impresa anche dal punto d vista femminile, prevede due forme di prestiti riservati (l’importo massimo erogabile varia dai 10 ai 25mila euro): uno relativo all’imprenditoria e l’altro al finanziamento sociale. Le richieste vanno presentate all’Ente Nazionale Microcredito che provvede poi a smistarle, inviandole alle organizzazioni senza scopo di lucro che hanno aderito al progetto. Non servono garanzie particolari per ottenere il prestito, ma è necessario sottoporsi ad un tutoring.
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